Cos’è
Lo stress lavoro correlato è considerato al giorno d’oggi uno dei maggiori problemi di salute ed è responsabile di oltre la metà delle assenze dal lavoro per malattia in Europa.
Prolungati periodi di stress comportano danni allo stato di salute dell’individuo sia per problemi fisici (ipertensione arteriosa, cefalee, disturbi gastrointestinali, ecc.) sia per problemi psicologici (ansia, depressione, insonnia, irritabilità, attacchi di panico, ecc.) sia per l’adozione di stili di vita problematici (abuso di farmaci e sostanze psicoattive, aumento del fumo, abuso di alcool, comportamenti disfunzionali al lavoro e in altri contesti, disturbi dell’alimentazione).
Il lavoratore sottoposto a stress elevato è spesso assente dal lavoro per malattia e presenta bassi livelli di produttività.
A chi si rivolge
Il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tra tutti i potenziali rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, anche il rischio relativo allo stress lavoro-correlato. La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato riguarda indistintamente tutte le aziende; costituisce parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio) dal datore di lavoro avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) con il coinvolgimento del Medico Competente ove nominato, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Alcune attività lavorative, a causa del loro particolare impegno fisico e/o emotivo, sono particolarmente a rischio per lo sviluppo di stress correlato al lavoro. Tra queste si segnalano le attività con turni notturni, i lavori fisicamente pesanti, i lavori in cui occorre prendersi cura degli altri (sanità, scuola, servizi sociali, ecc.).
Come si svolge
Valutazione
La valutazione deve effettuarsi secondo le indicazioni fornite nella Circolare Ministero del Lavoro del 18/11/2010.
Azienda Medica può avvalersi del Medico Competente con preparazione specifica e abilitazione in Psicoterapia e quindi fornire anche in questo campo una professionalità altamente qualificata.
I metodi per valutare il rischio prevedono l’utilizzo di check-lists volte all’elaborazione di una valutazione preliminare che metta in evidenza la presenza di fattori di rischio e fornisca indicazioni sulla loro prevenzione.
Nel caso in cui la valutazione metta in evidenza condizioni di rischio particolarmente elevate è necessario procedere ad una valutazione approfondita mediante questionari individuali da somministrare a ciascun lavoratore.
Il metodo di valutazione da noi utilizzato (Valutazione Indicatori di Stress) consente, attraverso la compilazione di alcune schede, una esaustiva valutazione degli elementi di rischio e fornisce concrete indicazioni preventive di facile implementazione.
La compilazione delle schede comprende la raccolta di dati aziendali indicativi e la valutazione, nell’ambito di un gruppo di discussione, degli elementi organizzativi che possono influire sullo stress.
Al termine della valutazione viene prodotta una relazione dettagliata che entra a far parte del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Trattamento: sostegno alla persona
Quando c’è uno stato di sofferenza legata allo stress e le risorse individuali sembrano non essere sufficienti può risultare utile un percorso di psicoterapia finalizzato al sostegno del lavoratore in difficoltà.
Consiste nell’instaurazione di un rapporto dialettico tra medico e paziente.
I colloqui avvengono in un ambiente tranquillo e riservato, in genere con frequenza settimanale e hanno durata di circa 50 minuti.
Nell’ottica cognitivo-costruttivista ci si propone di ricercare le modalità attraverso cui l’individuo è arrivato a costruire il proprio sistema di significati e di ricostruire la conoscenza che egli ha di sè e del suo modo di relazionarsi con il mondo esterno per evidenziare quale sistema di pensiero lo abbia condotto a formulare costruzioni scarsamente funzionali.
Attraverso la relazione interpersonale il sistema di costruzioni viene modificato in modo attivo dal paziente fino a condurlo a una nuova percezione, più funzionale, della propria realtà.
L’intervento con un modello cognitivo-costruttivista si adatta bene ad affrontare le situazioni di disagio legate al contesto e al contenuto del lavoro quali cattive relazioni interpersonali, difficoltà legate al carico di lavoro o alle responsabilità, conflitti di ruolo, conflitti fra vita lavorativa a familiare, ecc. ma anche ad affrontare altre situazioni di disagio che si presentano nel corso della vita.