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Sorveglianza sanitaria videoterminalisti

La sorveglianza sanitaria dei videoterminalistiAzienda Medica, fin dalla sua nascita ha dedicato particolare attenzione ed energia agli aspetti medici e giuridici che l’impiego delle nuove tecnologie informatizzate ha introdotto nel mondo del lavoro. Con la consapevolezza della rapida obsolescenza delle normative rispetto all’evoluzione tecnologica, innova e perfeziona continuamente le metodologie applicative della sorveglianza sanitaria, mediando tra l’aggiornamento delle esigenze aziendali, lo sviluppo scientifico e le buone prassi. Il risultato è un servizio all’avanguardia e di qualità superiore ovunque siano presenti processi produttivi ad elevato tasso informatico e tecnologico.

 

Cos’è


Il lavoro davanti a un videoterminale, intendendo per questo, in particolar modo, il monitor del computer, è ormai consuetudine in quasi ogni luogo dove si svolgano attività produttive. Sia esso preponderante stumento attivo di produzione che coinvolga la maggioranza dei dipendenti, sia esso a margine di processi prettamente manuali che interessi la minima parte dei lavoratori, il lavoro al videoterminale è oggigiorno una costante che compare in quasi tutte le aziende. Dalla linea della grande industria al tavolo dello studio di architettura, dallo sportello bancario all’attività commerciale, dall’agenzia di webdesign all’impresa di manovalanza, un dispositivo computerizzato dotato di ogni sorta di schermo, pur anche relegato in un angolo, sia pure affidato a un solo dipendente per le pratiche amministrative, è sempre presente.
Lavorare davanti a un monitor non comporta l’esposizione a dei rischi in egual misura per tutti e conseguentemente non tutti devono preoccuparsi di sorvegliare lo stato di salute in funzione di questo tipo di attività.
La normativa che tutela la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dedica nell’ambito del D.Lgs. 81/2008 cospicuo spazio alla regolamentazione del lavoro al videoterminale (VDT), stabilendo: campo di applicazione, modalità di lavoro, criteri della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, requisiti minimi delle attrezzature e dell’ambiente di lavoro.

Il datore di lavoro è obbligato a valutare le condizioni di rischio del lavoro al videoterminale e ad adottare tutti i provvedimenti per prevenirne i danni con particolare riguardo per gli occhi e la vista, l’affaticamento fisico dovuto alla postura, l’affaticamento mentale, lo stress lavoro-correlato, le condizioni ergonomiche e di igiene ambientale della postazione di lavoro.

Il lavoratore ha diritto alla pausa minima di 15 minuti ogni 2 ore di applicazione continuativa al videoterminale, dedicandosi a un’attività differente; le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite diversamente da disposizioni contrattuali o dal Medico Competente ove ne riscontri la necessità, comunque rispettando il criterio minimo; non è consentita la cumulabilità delle pause.

La Sorveglianza Sanitaria per i lavoratori al videoterminale è attuata dal Medico Competente, prioritariamente con riferimento ai disturbi oculo-visivi e ai disturbi muscoloscheletrici della colonna vertebrale e del sistema spalla-braccio-avambraccio-mano; secondariamente, con attenzione all’affaticamento mentale e allo stress lavoro-correlato le cui ripercussioni coinvolgono i sistemi neuropsichico, cardiocircolatorio, gastrointestinale e immunologico, come suffragato da numerose evidenze scientifiche.

La periodicità delle visite mediche, salvo indicazione diversa del Medico Competente, è ogni 2 anni per i lavoratori che hanno ricevuto un giudizio d’idoneità con prescrizioni o con limitazioni e per i lavoratori con età superiore ai 50 anni; in tutti gli altri casi la cadenza delle visite è ogni 5 anni.

Quanto alle caratteristiche dei dispositivi, è opportuno osservare che l’innovazione tecnologica o l’attenzione dei produttori spesso supera o rende superflue le prescrizioni normative. Più gravoso invece prestare attenzione ai requisiti minimi richiesti per l’adattamento della postazione e l’allestimento degli ambienti di lavoro, il cui rispetto impone impegno attivo già in fase di costruzione. Quanto al software utilizzato, sul quale il margine d’intervento nella fase operativa, da parte aziendale, è praticamente inesistente, può avere un ruolo determinante nel carico mentale che conduce a sindromi da stress lavoro-correlato; nella fase di scelta, l’adesione alle prescrizioni normative da parte del datore di lavoro, oltreché cogente apporterà certamente ricadute positive sulla salute dei lavoratori e sulla qualità del lavoro.

REQUISITI MINIMI DELLE ATTREZZATURE
Schermo:
La risoluzione dello schermo deve essere tale da garantire una buona definizione, una forma chiara, una grandezza sufficiente dei caratteri e, inoltre, uno spazio adeguato tra essi.
L’immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da farfallamento, tremolio o da altre forme di instabilità.
La brillanza e/o il contrasto di luminanza tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell’utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali.
Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente per adeguarsi facilmente alle esigenze dell’utilizzatore.
È possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile.
Sullo schermo non devono essere presenti riflessi e riverberi che possano causare disturbi all’utilizzatore durante lo svolgimento della propria attività.
Lo schermo deve essere posizionato di fronte all’operatore in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un pò più in basso dell’orizzontale che passa per gli occhi dell’operatore e ad una distanza dagli occhi pari a circa 50-70 cm, per i posti di lavoro in cui va assunta preferenzialmente la posizione seduta.

Tastiera e dispositivi di puntamento:
La tastiera deve essere separata dallo schermo e facilmente regolabile e dotata di meccanismo di variazione della pendenza onde consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole e tale da non provocare l’affaticamento delle braccia e delle mani.
Lo spazio sul piano di lavoro deve consentire un appoggio degli avambracci davanti alla tastiera nel corso della digitazione, tenendo conto delle caratteristiche antropometriche dell’operatore.
La tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi.
La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono agevolarne l’uso. I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro.
Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro deve essere posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e disporre di uno spazio adeguato per il suo uso.

Piano di lavoro:
Il piano di lavoro deve avere una superficie a basso indice di riflessione, essere stabile, di dimensioni sufficienti a permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio.
L’altezza del piano di lavoro fissa o regolabile deve essere indicativamente compresa fra 70 e 80 cm. Lo spazio a disposizione deve permettere l’alloggiamento e il movimento degli arti inferiori, nonché l’ingresso del sedile e dei braccioli se presenti.
La profondità del piano di lavoro deve essere tale da assicurare una adeguata distanza visiva dallo schermo.
Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al minimo i movimenti della testa e degli occhi.

Sedile di lavoro:
Il sedile di lavoro deve essere stabile e permettere all’utilizzatore libertà nei movimenti, nonché una posizione comoda. Il sedile deve avere altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale e dimensioni della seduta adeguate alle caratteristiche antropometriche dell’utilizzatore.
Lo schienale deve fornire un adeguato supporto alla regione dorso-lombare dell’utente. Pertanto deve essere adeguato alle caratteristiche antropometriche dell’utilizzatore e deve avere altezza e inclinazione regolabile.
Nell’ambito di tali regolazioni l’utilizzatore dovrà poter fissare lo schienale nella posizione selezionata.
Lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati. I materiali devono presentare un livello di permeabilità tali da non compromettere il comfort dell’utente e pulibili.
Il sedile deve essere dotato di un meccanismo girevole per facilitare i cambi di posizione e deve poter essere spostato agevolmente secondo le necessità dell’utilizzatore.
Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori. Il poggiapiedi non deve spostarsi involontariamente durante il suo uso.

Computer portatili:
L’impiego prolungato dei computer portatili necessita della fornitura di una tastiera e di un mouse o altro dispositivo di puntamento esterni nonché di un idoneo supporto che consenta il corretto posizionamento dello schermo.

REQUISITI MINIMI DELL’AMBIENTE DI LAVORO
Spazio:
Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi.

Illuminazione:
L’illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve garantire un illuminamento sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e l’ambiente circostante, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell’utilizzatore.
Riflessi sullo schermo, eccessivi contrasti di luminanza e abbagliamenti dell’operatore devono essere evitati disponendo la postazione di lavoro in funzione dell’ubicazione delle fonti di luce naturale e artificiale.
Si dovrà tener conto dell’esistenza di finestre, pareti trasparenti o traslucide, pareti e attrezzature di colore chiaro che possono determinare fenomeni di abbagliamento diretto e/o indiretto e/o riflessi sullo schermo.
Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro.

Rumore:
Il rumore emesso dalle attrezzature presenti nel posto di lavoro non deve perturbare l’attenzione e la comunicazione verbale.
Radiazioni:
Tutte le radiazioni, eccezion fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Parametri microclimatici:
Le condizioni microclimatiche (temperatura e umidità) non devono essere causa di discomfort per i lavoratori. Le attrezzature in dotazione al posto di lavoro non devono produrre un eccesso di calore che possa essere fonte di discomfort per i lavoratori.

INTERFACCIA ELABORATORE/UOMO
All’atto dell’elaborazione, della scelta, dell’acquisto del software, o allorché questo venga modificato, come anche nel definire le mansioni che implicano l’utilizzazione di unità videoterminali, il datore di lavoro terrà conto dei seguenti fattori:
a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere;
b) il software deve essere di facile uso adeguato al livello di conoscenza e di esperienza dell’utilizzatore. Inoltre nessun dispositivo di controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all’insaputa dei lavoratori;
c) il software deve essere strutturato in modo tale da fornire ai lavoratori indicazioni comprensibili sul corretto svolgimento dell’attività;
d) i sistemi devono fornire l’informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori;
e) i principi dell’ergonomia devono essere applicati in particolare all’elaborazione dell’informazione da parte dell’uomo.

La mancata applicazione delle norme, da parte del datore di lavoro, è punita con sanzioni amministrative e penali.

 

A chi si rivolge


Riguarda il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per almeno 20 ore settimanali, calcolate escludendo le pause regolamentate.
Per videoterminale (VDT) si intende uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato.

Le norme non si applicano ai lavoratori addetti:

  • ai posti di guida di veicoli o macchine;
  • ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto;
  • ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all’utilizzazione da parte del pubblico;
  • alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all’uso diretto di tale attrezzatura;
  • alle macchine di videoscrittura senza schermo separato.

 

Come si svolge


Il lavoro al videoterminale, alle condizioni contemplate dalla normativa, costituisce un fattore di rischio per il quale è obbligatorio attuare la Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori; il datore di lavoro deve pertanto nominare il Medico Competente che effettuerà le visite mediche con gli accertamenti integrativi, formulerà i giudizi di idoneità e svolgerà tutti i compiti correlati al servizio di sorveglianza sanitaria (cartella sanitaria, sopralluogo, riunione periodica, ecc.).
La peculiarità del protocollo sanitario finalizzato all’espressione del giudizio di idoneità per gli addetti ai videoterminali consiste nell’effettuazione delle visite mediche con approfondimento mirato ai disturbi oculo-visivi, disturbi muscoloscheletrici, stress lavoro-correlato.

Pertanto nel contesto delle visite mediche possono essere eseguiti i seguenti accertamenti integrativi:

1) valutazione ergoftalmologica con test visivo (vedi): è il momento culminante dell’intero screening medico cui è sottoposto l’addetto al VDT; il suo valore assume massima importanza quando lo studio dell’organo della vista è svolto nello specifico contesto lavorativo, sia ambientale che organizzativo. E’ evidente che soltanto la conoscenza delle singole postazioni di lavoro, dell’assetto illuminotecnico e dell’organizzazione del lavoro, arricchita dagli altri elementi clinico-strumentali della sorveglianza sanitaria, possa garantire il migliore risultato in termini di prevenzione dei disturbi oculovisivi. Per questo motivo i medici di Azienda Medica effettuano autonomamente e con propria strumentazione la verifica ergoftalmologica durante le visite della sorveglianza sanitaria, ricorrendo allo specialista oculista esterno, che non può beneficiare degli elementi di valutazione ambientali, solo nei casi di patologia acclarata.
Inizialmente vengono poste al lavoratore delle domande per la compilazione di un’anammnesi specifica dell’apparato visivo; il soggetto è quindi invitato a guardare all’interno di un apparecchio ortoanalizzatore elettronico computerizzato con il quale il Medico Competente testa la visione del soggetto per lontano, a distanza intermedia e per vicino (visus). Di seguito sottopone a test la capacità di percepire la tridimensionalità (stereopsi) e la capacità di distinguere i colori (daltonismo o discromatopsia); infine effettua il test che può svelare eventuali difetti di convergenza (eteroforia). Il medico, a conclusione dei tests, redige un referto mirato alla funzionalità visiva che viene inserito nella cartella sanitaria del lavoratore.

2) valutazione clinico-funzionale della colonna vertebrale (vedi): la posizione seduta mantenuta per tempi prolungati in postura fissa e l’utilizzo prolungato del mouse e della tastiera possono determinare un sovraccarico funzionale a carico del rachide (colonna vertebrale) e degli arti superiori; un’accurata valutazione dei distretti interessati terrà conto anche dei fattori predisponenti personali e delle abitudini voluttuarie.
La valutazione consiste di una prima fase in cui il Medico Competente compila un questionario anamnestico dettagliato dei disturbi della colonna vertebrale, distinti per il tratto cervicale, toracico e lombosacrale; in base a questo traccia un profilo di positività patologica dei 12 mesi precedenti. Successivamente, il soggetto viene sottoposto a un’accurata visita della colonna vertebrale consistente nell’esame obiettivo e nell’esecuzione di numerose prove volte a testarne la funzionalità. Il medico, a conclusione della valutazione, redige un referto mirato alla colonna vertebrale che viene inserito nella cartella sanitaria del lavoratore.

3) valutazione clinico-funzionale degli arti superiori (vedi): come avviene per la colonna vertebrale, la valutazione degli arti superiori consiste di una prima fase in cui il Medico Competente compila un questionario anamnestico dettagliato dei disturbi, distinti per distretti: spalla, gomito, polso, mano; in base a questo traccia un profilo di positività patologica dei 12 mesi precedenti. Successivamente, il soggetto viene sottoposto a un’accurata visita degli arti superiori consistente nell’esame obiettivo e nell’esecuzione di numerosi tests di funzionalità, specifici per i vari distretti. Il medico, a conclusione della valutazione, redige un dettagliato referto mirato agli arti superiori che viene inserito nella cartella sanitaria del lavoratore.

4) valutazione degli indicatori di stress lavoro-correlato (vedi): l’intensità del carico e dei ritmi di lavoro, lo scarso controllo dei processi e l’impossibilità di partecipare alle decisioni, l’isolamento, la monotonia e la scarsezza di contenuti, sono tutti fattori favorenti l’insorgenza di stress lavoro-correlato ai quali è sottoposto il dipendente addetto al videoterminale; quasi sempre sottovalutati nel processo generale di stima del rischio. L’accuratezza in questo senso della sorveglianza sanitaria del videoterminalista permette allora di raccogliere elementi utili e di attuare un monitoraggio prezioso; consente al Medico Competente di riconoscere precocemente i segnali associati a sindromi da stress lavoro-correlato, di mettere in atto le misure preventive e sulla scorta di una preparazione specifica, di avviare adeguati percorsi terapeutici. Azienda Medica può avvalersi del Medico Competente con preparazione specifica e abilitazione in Psicoterapia e quindi fornire anche in questo campo una professionalità qualificata. Il medico psicoterapeuta compila una check-list allo scopo di evidenziare la presenza di fattori di rischio e fornisce indicazioni sulla loro prevenzione. Nel caso in cui la valutazione evidenzi condizioni di rischio particolarmente elevate, il medico psicoterapeuta procede a una valutazione approfondita mediante somminitrazione di questionari individuali per ciascun lavoratore. Al termine dell’iter valutativo viene prodotta una relazione dettagliata che entra a far parte del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

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