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Domande frequenti vaccinazioni

FAQ domande e risposte di Azienda Medica

FAQ domande frequenti con rispostaFAQ – Vaccinazioni


Tetano

La vaccinazione antitetanica dei lavoratori è obbligatoria?
La vaccinazione antitetanica è obbligatoria solo per alcune categorie di lavoratori (L. 292/1963; L. 419/1968; D.M. 22/03/1975; D.M. 16/09/1975):
lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame, stallieri, fantini, conciatori, sorveglianti e addetti ai lavori di sistemazione e preparazione delle piste negli ippodromi, spazzini, cantonieri, stradini, sterratori, minatori, fornaciai, operai e manovali addetti all’edilizia, asfaltisti, straccivendoli, operai addetti alla manipolazione delle immondizie, operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni, lavoratori del legno, metallurgici e metalmeccanici.
Personale delle ferrovie: dirigenti delle stazioni, dirigenti della linea, dirigenti tecnici, ufficiali delle navi traghetto, gestori e ausiliari, personale dei treni, personale esecutivo della linea, personale di vigilanza, operai, verificatori e tecnici I.E., manovali, personale esecutivo delle navi traghetto di coperta, marinaio di macchina.
Tutti i marittimi e i lavoratori portuali.
Qualora l’obbligo di vaccinazione per tali categorie venga disatteso, il Medico Competente non può concedere l’idoneità alla mansione.
Negli altri casi, la vaccinazione antitetanica viene richiesta solo quando il Medico Competente la ritenga indispensabile.

E’ vero che la vaccinazione antitetanica non è più obbligatoria per le previste categorie di lavoratori?
No, non è vero. La legge che impone l’obbligo della vaccinazione antitetanica per alcune categorie di lavoratori non è mai stata abrogata; vige indenne dal 1963 ed è stata anche integrata ed estesa nell’arco degli anni, fino ai tempi nostri. Le false voci che il vaccino contro il tetano non sia più obbligatorio, purtroppo ancora oggi diffuse nel web, sono il frutto dell’erronea interpretazione di provvedimenti di abrogazione di altre norme. Nella realtà, la legge che prevede la vaccinazione antitetanica obbligatoria per alcune categorie di lavoratori è a tutt’oggi, 2023, in vigore e pienamente applicabile.

La vaccinazione antitetanica in cosa consiste?
Per chi non è mai stato vaccinato lo schema completo della vaccinazione antitetanica è composto da un ciclo di base di 3 iniezioni intramuscolari, distanziate di qualche mese (la seconda dopo 1-2 mesi dalla prima, la terza dopo 6-12 mesi) nell’arco di un anno. Successivamente una iniezione di richiamo ogni 10 anni.
Chi è già stato vaccinato in passato, deve effettuare solamente la dose di richiamo ogni 10 anni.

Chi non ricorda se ha già fatto l’antitetanica, cosa deve fare?
Alcuni elementi consentono di capire se è stato fatto almeno il ciclo di base. L’antitetanica in Italia è obbligatoria dal 1938 per chi ha svolto il servizio di leva; dal 1963 per gli sportivi affiliati alle federazioni del CONI; dal 1968 per tutti i nuovi nati. In questi casi il vaccino antitetanico è stato spesso somministrato in associazione con altri vaccini e può essere indicato con nomi differenti, ad es. “trivalente”, “esavalente”, DTaP”, “TABTe”, ecc. . Nei casi in cui non esistano elementi comprovanti l’avvenuta vaccinazione, il medico può richiedere il dosaggio degli anticorpi (immunoglobuline) mediante un esame del sangue.

Chi ha lasciato trascorrere più di 10 anni dall’ultima dose di richiamo del vaccino antitetanico, deve ripetere le 3 dosi del ciclo di base?
No. Sarà sufficiente che effettui la singola dose di richiamo del vaccino antitetanico per ritornare ad un adeguato livello di immunità al bacillo del tetano.

Chi ha fatto il ciclo di base completo da oltre 10 anni e non ha mai più fatto i richiami del vaccino contro il tetano, deve ricominciare dal principio?
No. Chi ha regolarmente completato il ciclo di base di 3 dosi, anche se da molti anni o addirittura da bambino, probabilmente avrà un livello anticorpale contro il tetano molto basso, ma è sufficiente che riceva la singola dose di richiamo per ritornare a essere adeguatamente immunizzato.

Anche le lavoratrici in gravidanza devono sottoporsi alla vaccinazione antitetanica?
Si. In gravidanza la vaccinazione antitetanica è addirittura raccomandata in quanto gli anticorpi della madre conferiscono immunità passiva anche al feto per la prevenzione del tetano neonatale. Le lavoratrici in gravidanza possono quindi effettuare sia la vaccinazione primaria, sia il richiamo.


Epatite virale B

La vaccinazione dei lavoratori contro l’epatite virale B è obbligatoria?
No, non è obbligatoria per nessun lavoratore. Per alcune categorie di lavoratori considerati a rischio di infezione è fortemente raccomandata ed è offerta gratuitamente presso gli ambulatori vaccinali delle ASL.
Si deve tenere presente che l’obbligo di vaccinazione anti epatite B in età infantile è in vigore per tutti i nati dopo il 1979, pertanto, molti lavoratori entro una certa fascia di età dovrebbero essere già stati vaccinati da bambini indipendentemente dall’attività lavorativa odierna.

Per quali categorie di lavoratori è raccomandata la vaccinazione anti-epatite virale B?
Il vaccino contro l’epatite virale B è raccomandato ai lavoratori appartenenti alle categorie a rischio biologico. Sono considerate categorie a rischio e quindi beneficiano della somministrazione gratuita (L. 165/1991; D.M. 04/10/1991; D.M. 22/06/1992):
Personale sanitario di nuova assunzione nel Servizio Sanitario Nazionale e personale del Servizio Sanitario Nazionale già impegnato in attività a maggior rischio di contagio e segnatamente che lavori in reparti di emodialisi, rianimazione, oncologia, chirurgia generale e specialistica, ostetricia e ginecologia, malattie infettive, ematologia, laboratori di analisi, centri trasfusionali, sale operatorie, studi dentistici, medicina legale e sale autoptiche, pronto soccorso.
Tutti i soggetti che svolgono qualunque attività di lavoro, studio e volontariato nel settore della sanità.
Personale di istituti per ritardi mentali.
Personale religioso che svolge attività nell’ambito dell’assistenza sanitaria.
Personale addetto alla lavorazione degli emoderivati.
Personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza, del Corpo degli Agenti di custodia, del Corpo forestale dello Stato, dei comandi provinciali dei Vigili del fuoco, dei comandi municipali dei Vigili urbani.
Addetti ai servizi di raccolta, trasporto, smaltimento dei rifiuti.
Persone che si rechino all’estero, per motivi di lavoro, in aree geografiche ad alta endemia di HBV (virus dell’epatite B).
Naturalmente, il Medico Competente può raccomandare il vaccino antiepatite B, ove lo ritenga necessario, anche a lavoratori non contemplati nelle categorie sopra menzionate.

In cosa consiste la vaccinazione contro l’epatite virale B?
Per tutti: la vaccinazione antiepatite B consiste in un ciclo di 3 iniezioni intramuscolari in sede deltoidea (parte alta del braccio) da effettuarsi nell’arco di alcuni mesi (la seconda dopo 1 mese dalla prima, la terza dopo 6-12 mesi). Un volta completato correttamente il ciclo primario di tre dosi non sono necessarie dosi di richiamo.
Per il personale sanitario: terminato il ciclo primario, a distanza di almeno un mese è indicato il controllo della risposta immunitaria mediante un prelievo di sangue per il dosaggio degli anticorpi specifici. Se il ciclo primario è stato effettuato in epoca precedente (non recente), è analogamente indicato il dosaggio anticorpale prima dell’inizio dell’attività lavorativa in ambito sanitario. Coloro che risultino negativi al controllo anticorpale (anticorpi assenti) devono ricevere una quarta dose di vaccino ed effettuare, a distanza da questa di almeno un mese, una ulteriore verifica anticorpale.

Se si è interrotto il ciclo vaccinale primario anti-epatite virale B, si deve ricominciare dal principio?
Si può riprendere dalla dose di vaccino antiepatite B alla quale si era arrivati solo se non è trascorso un periodo di tempo più lungo di 12 mesi tra la prima e la seconda dose o più lungo di 5 anni tra la seconda e la terza dose. Per periodi d’interruzione più lunghi si deve ricominciare dal principio.

Se prima di iniziare un lavoro come operatore sanitario, il dosaggio degli anticorpi contro il virus dell’epatite B è positivo ma ha valore molto basso, si deve assumere la quarta dose di vaccino?
No. In caso di positività (presenza di anticorpi) al test per la ricerca degli anticorpi specifici anti-HBs (anticorpi contro il virus dell’epatite B), qualunque sia il tempo trascorso dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, non sono necessarie dosi di richiamo, né ulteriori controlli dello stato immunitario.

Se dopo la quarta dose di vaccino anti-epatite virale B la valutazione anticorpale risulta negativa, cosa si deve fare?
Nel caso di persistenza di negatività (assenza di anticorpi) al test per la ricerca degli anticorpi specifici anti-HBs (anticorpi contro il virus dell’epatite B), non è indicata la somministrazione di ulteriori dosi di vaccino. I soggetti risultanti persistentemente anti-HBs-negativi vengono considerati “non responders”, cioè persone che non rispondono alla vaccinazione e perciò da ritenere suscettibili all’infezione da virus dell’epatite B in caso di esposizione.

Un lavoratore non vaccinato o che non risponde alla vaccinazione anti-epatite virale B, in caso di esposizione al virus, cosa rischia?
In caso di esposizione a HBV (virus dell’epatite B), il lavoratore rischia di infettarsi e contrarre la malattia; può ancora ridurre (non scongiurare completamente) questo rischio ricorrendo alla somministrazione di una tempestiva profilassi post-esposizione a base di immunoglobuline specifiche e ciclo vaccinale a dosi ravvicinate.


Encefalite da zecca o TBE (Tick Borne Encephalitis)

Chi deve fare il vaccino anti Encefalite da zecche?
La vaccinazione anti-Encefalite da zecche o anti-TBE, non è obbligatoria. Viene raccomandata alle categorie professionali più esposte al morso di zecca, ovvero a coloro che lavorano in aree verdi, rurali e boschive: agricoltori, giardinieri, guardie forestali, boscaioli, veterinari, ecc. .

La vaccinazione anti Encefalite da zecche in cosa consiste?
La vaccinazione consiste di 3 iniezioni intramuscolari, distanziate di qualche mese, nell’arco di un anno. Successivamente si fa una iniezione di richiamo ogni 3 anni. La protezione inizia solo dopo la seconda dose. Le iniezioni si fanno preferibilmente nella regione deltoidea (parte alta del braccio).

Quando si deve effettuare la vaccinazione anti-Encefalite da zecche (anti-TBE)?
Può essere effettuata in qualunque periodo dell’anno. Le zecche sono maggiormente attive in primavera ed estate, quindi il momento migliore per iniziare la vaccinazione sarebbe l’inverno, così da arrivare già protetti alla bella stagione.

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